News

Allarme occupazione Turismo: servono 390mila tra cuochi e camerieri

Oggi c’è lavoro ma mancano i lavoratori. Le aziende della ristorazione non riescono a soddisfare la domanda.

allarme turismo occupazione

Cresce la preoccupazione degli operatori turistici italiani a causa della difficoltà di reperire lavoratori. Le cause non possono essere solo attribuite al reddito di cittadinanza reputato da molti la causa principale della difficoltà di partire con la stagione turistica. Con la pandemia il settore della ristorazione non è riuscito a garantire sicurezza e stabilità e questo ha spinto gli operatori del settore HO.RE.CA. a cambiare professione alla ricerca di una maggiore stabilità godendo della possibilità di poter trascorrere il weekend con la famiglia senza dover lavorare. Una volta cambiato lavoro in questi anni di pandemia non hanno intenzione di tornare ad una professione considerata instabile per molti.

Prima della pandemia l’offerta superava la domanda: erano molti di più i camerieri e cuochi che cercavano lavoro rispetto all’effettiva disponibilità. Oggi le aziende della ristorazione non riescono a soddisfare la domanda e la mancanza di personale sta costringendo molte attività a ridurre gli orari di apertura, i turni e ad aumentare i giorni di chiusura. Secondo le stime di Fipe-Confocommercio, a mancare all’appello sono anche 200mila lavoratori a tempo indeterminato, oltre ad almeno 100 mila stagionali. Le ultime previsioni di Unioncamere e Anpal certificano tra maggio e luglio il fabbisogno di 387.720 mila lavoratori per i servizi di alloggio, ristorazione e turistici, con un aumento del 64,9% rispetto al 2021: in quasi quattro casi su dieci (38%) sono difficili da reperire.