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I giovani italiani sono gli unici in UE ad avere stipendi inferiori a 30 anni fa

Arriva l’accordo UE sul salario minimo, criteri standard per tutti i Paesi.

salari minimi

I millennials non solo sono una delle generazioni più povere della storia, ma guadagnano molto meno rispetto ai loro predecessori, ribaltando il meccanismo di crescita che fino ad ora è sempre stato presente. In Italia, la situazione è ancora più preoccupante: i nati dopo il 1986 hanno il reddito pro capite più basso della storia italiana e un quarantenne di oggi possiede un reddito annuo di 10mila euro inferiore rispetto a un quarantenne nato tra il 1946 e il 1965.

L’Italia è uno tra i pochi Paesi a non avere un salario minimo e dove gli stipendi sono diminuiti dal 2010 a oggi. Il nostro è inoltre l’unico Stato in cui, secondo i dati Ocse, c’è stata una decrescita nei salari annuali medi, rispetto al 1990, pari al -2,90%. Così, oggi, l’Italia è sesta in Europa per numero di working poor, i lavoratori poveri: nella fascia di chi guadagna dai 550 ai 820 euro al mese – quasi un milione e mezzo di persone – si stima che il 26% potrebbe non avere denaro sufficiente per pagare il riscaldamento. A difendere i giovani ci ha pensato il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao che si è rivolto al mondo imprenditoriale: “Assumete di più, pagate di più, soprattutto i giovani e i migliori laureati”, ha dichiarato all’assemblea generale di Assolombarda a Milano. "Le competenze più fresche e aggiornate vanno retribuite per quanto valgono veramente, senza risparmiare sui salari. Gli stipendi reali, soprattutto da noi in Italia, sono ancora troppo bassi. Proviamo a fare come i nostri partner europei, che li hanno aumentati: in Germania dell’11%, in Francia del 7%”, ha aggiunto il ministro Colao.

Il 7 giugno la Presidenza del Consiglio UE e i negoziatori del Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla direttiva relativa alle paghe adeguate nell’Unione. L'Italia è tra i sei Paesi dell'Ue a non avere già una regolamentazione in materia, con una discussione aperta tra le parti sociali e all'interno del governo stesso. Oltre all'Italia il salario minimo non è stato istituito anche in Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Svezia. Dove invece è già previsto, stando agli ultimi dati Eurostat, viaggia tra i 332 euro mensili della Bulgaria e i 2.257 euro del Lussemburgo. In Germania è pari a 1.621 euro. Lo Stato con il salario minimo più alto è quindi il Lussemburgo, dove la paga mensile non può scendere sotto i 2.256,95 euro. Seguono l’Irlanda e i Paesi Bassi, che rispettivamente fissano la cifra a 1.774,50 euro e 1.725 euro. Gli altri Paesi europei con i salari minimi mensili più alti sono il Belgio (1.658,23 euro), la Germania (1.621 euro), la Francia (1.603,12 euro), la Spagna (1.125,83 euro) e la Slovenia (1.074,43 euro). Per fare un paragone con Paesi extraeuropei, sempre sulla base di dati Eurostat aggiornati a gennaio 2022, negli Stati Uniti la paga mensile minima corrisponde a 1.109,54 euro; in Turchia a 328,49 euro.