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Occupazione in crescita ma serve più formazione

Il presidente di Federmeccanica: il 70% delle nostre aziende non trova manodopera.

Malgrado l’accelerazione dell’inflazione e l’incertezza sulle prospettive dell’economia, è positivo il saldo delle assunzioni a febbraio rispetto un anno fa, pari a +68.130 unità (+21,5%); nel trimestre febbraio-aprile si stima invece un incremento di +174.660 unità (+17,1%). Cresce ancora la difficoltà delle imprese ad assumere (tasso del 46,2%), specie se riferita ai giovani (49%). È quanto emerge dal bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. A febbraio le assunzioni programmate sono 385.720, nel trimestre febbraio - aprile 1.198.580. Sono 132mila le assunzioni programmate nel mese dall’industria. A creare maggiori opportunità di lavoro, accanto alle costruzioni con 48mila lavoratori ricercati, sono per il manifatturiero alcune delle filiere distintive del Made in Italy, con in testa la meccatronica (22mila assunzioni), seguita dalla metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (18mila), dall’alimentare (10mila) e dalle industrie tessili. A febbraio il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa 178 mila profili (46,2% delle assunzioni). La motivazione prevalentemente dichiarata dalle imprese è la mancanza di candidati, che registra un incremento di 5,4 punti in un anno. Il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, invita istituzioni e politica ad unirsi alle imprese in un grande sforzo di sistema per sostenere la crescita dell’occupazione. Nello specifico il 70% delle aziende metalmeccaniche italiane cerca lavoratori senza riuscire a trovare le figure adeguate. I profili maggiormente ricercati sono quelli degli operai specializzati. In questo momento fondamentale diventa l’avvio di una grande operazione di formazione, di riconversione professionale e di incrocio tra domanda e offerta. Bisogna formare le persone inoccupate e disoccupate. Nel terzo trimestre le aziende che intendono assumere sono ancora più di quelle che prevedono una riduzione dell’occupazione. In particolare, il settore in cui si prevede una crescita esponenziale in termini di ricerca di personale è quello dell’automotive, per effetto della grande transizione verso i modelli elettrici.